Micotossine del grano: i concreti rischi per la salute

Quando si mangia un piatto di pasta o un pezzo di pane dovremmo sempre chiederci con quale grano quella pasta o quel pane siano statati prodotti.

A meno che non siamo sicuri infatti di consumare del cibo preparato con materie prime a chilometro zero, molto spesso capita che il grano non provenga dall’Italia. Quando arriva dall’estero (specialmente dal Canada, uno dei principali Paesi esportatori in tale campo) occorre prestare attenzione.

Questo grano infatti non possiede caratteristiche chimico-fisiche estremamente controllate come accade nel nostro Paese, ma, a causa di particolari situazioni climatiche e diversi altri fattori, presenta discrete dosi di micotossine. Il grano matura proprio a ridosso della stagione delle piogge pertanto hanno deciso di usare : così il grano viene raccolto già essiccato.

Ma cosa sono le micotossine e quali sono i rischi per la salute che possono provocare? Ed esistono correlazioni con la celiachia? Vediamolo insieme.

Cosa sono le micotossine del grano e che conseguenze hanno sulla salute

Le micotossine sono delle sostanze tossiche prodotte da alcuni funghi e muffe che si sviluppano in particolari condizioni di umidità.

È stato appurato che assumere le micotossine attraverso l’alimentazione significa danneggiare un sistema immunitario già compromesso a livello intestinale, o che funziona male. 

I rischi sono anche quelli di provocare intolleranze alimentari e celiachia.

Qual è la correlazione con quest’ultima?

Il tratto intestinale è il primo bersaglio delle sostanze tossiche, che con il tempo va inevitabilmente ad indebolirsi, insieme con il sistema immunitario, aprendo un varco ad intolleranze e malattie più serie come la celiachia, e determinando quindi una causa indiretta. 

Molte ricerche hanno messo in correlazione il fatto che sostanze come il deossinivalenolo (chiamato anche Don), presenti nel grano estero, vadano ad attaccare le cellule epiteliali intestinali, deprimendole.  

Le sostanze più pericolose potenzialmente sono quattro:

• aflatossine,
• ocratossina,
• zearalenone,
• fumonisine
• tricoteceni.

Oltre al grano, i principali cibi a rischio contaminazione da micotossine sono poi il mais, cacao, caffé verde, tutti i derivati del cacao, frutta secca e le spezie. Per quanto riguarda alimenti come latte e carne, la presenza di micotossine potrebbe essere dovuta al mangime con cui vengono nutrite le mucche.

Consigli per consumare il grano in maniera intelligente

Le correlazioni tra micotossine ed intolleranze, o patologie come la celiachia sono dunque state accertate.

In corso di studio, in questi anni ci sono poi gli effetti di queste sostanze sulle cellule, in particolare la possibilità di sviluppare neoplasie. Nel dettaglio le aflatossine del grano sono risultate potenzialmente le più cancerogene, soprattutto ai danni di fegato, apparato digerente e respiratorio, ossa e tessuto sottocutaneo, oltre che di pelle e sistema immunitario.

Esse, inoltre, possono causare tossicità da funghi (micotossicosi). Come fare allora per arginare il problema? Senza dubbio assumere comportamenti intelligenti e consapevoli nei consumi è un consiglio che ci sentiamo di dare. 

È importante ad esempio che gli alimenti siano sempre lontani da umidità e luce eccessiva, che possono far nascere funghi e muffe, anche invisibili. Altra buona abitudine  sarebbe quella di consumare i cibi in poco tempo, e non conservarli a lungo una volta aperti.

Occorre poi sempre scegliere alimenti freschi e sfusi, meglio se a chilometro zero e con grano o altri cereali coltivati in Italia. In questo modo ci si mette al riparo da eventuali rischi da contaminazione di micotossine.