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Farine alternative al grano: la farina di soia

La soia da sempre costituisce un alimento molto ricco, proteico e nutriente, apportatore di notevoli sostanze funzionali al nostro benessere.

Molto amato in Oriente (in Cina e in Giappone è uno dei principali alimenti della cucina tradizionale) da questo legume viene ricavata una farina molto versatile, adatta anche alla nutrizione dei soggetti celiaci. Vediamo allora quali sono le caratteristiche e le potenzialità della farina di soia.

Farina di soia

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Cos’è la soia e quali sono le sue proprietà

Chiamata kinako in giapponese, la farina di soia è ricca di proprietà benefiche. Tali proprietà sono ancora poco conosciute in Occidente (dove tendiamo a dare la preferenza, se parliamo di alternative al frumento, alla farina di mais e di riso). Si ricava dal legume secco e la sua consistenza è quella di una polvere finissima e impalpabile. La soia infatti appartiene alla famiglia dei legumi, così come i fagioli. In commercio troviamo anche germogli, e i cosiddetti edamame, i frutti acerbi e verdi in baccello, a metà strada tra fagioli e piselli.

La soia è ricchissima di proteine, ma al contempo non è zuccherina e non contiene glutine: pertanto è un alimento adatto non solo ai celiaci, ma anche ai diabetici, che non possono assumere una certa quota glucidica, e ai vegani, che per convinzione o gusto non assumono pietanze di origine animale. Da essa, oltre alla farina, si ricava anche il latte di soia, e il tofu di soia.

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Per quanto riguarda invece i grassi, la farina che si ricava dalla soia può essere di tipologie differenti: quella grezza deriva dalla soia decorticata non essiccata e non spremuta, per cui risulta piuttosto grassa (18% di lipidi), mentre quella ricavata dalla soia spremuta è molto più leggera, con solo il 4,5% di grassi vegetali.

È inoltre un alimento molto vitaminico: oltre alla vitamina B1 e B2, è presente anche una buona quantità di vitamina PP. Presenti anche le fibre, per circa il 5%, per cui risulta d’aiuto per chi soffre di stipsi.

Utile per i suoi fitoestrogeni, e per il basso indice glicemico

Utilissima in menopausa, alimentarsi con la soia costituisce una sorta di cura ormonale sostitutiva, visto che è piena di fitoestrogeni, cioè estrogeni provenienti dal mondo vegetale. Possiede poi un basso indice glicemico, visto il suo contenuto in carboidrati piuttosto esiguo.

È super indicata contro il colesterolo cattivo: già da molti anni, ormai, viene commercializzata sotto forma di lecitina di soia (ne parleremo in un apposito articolo), ma non la si deve confondere con la farina di soia, in quanto la prima è in grani e può essere consumata anche cruda.

Tra i sali minerali, infine, troviamo il calcio, il ferro, il fosforo, e poi il potassio. Attenzione se state seguendo una dieta ipocalorica e dovete perdere peso: 100 grammi di farina di soia contengono infatti ben 446 calorie, circa 100 in più rispetto a quelle del comune frumento.

Come si usa la farina di soia: sempre insieme ad altre farine

La farina di soia non deve essere usata in assoluto, ma sempre mescolata ad altre farine. Questo perché la sua consistenza è piuttosto corposa e pesante, per cui il consiglio è di unirla ad un’altra farina senza glutine, come quella di riso, o all’amido di mais, per conferire leggerezza alle preparazioni.

Per pane e pasta può andare bene una proporzione di 50 e 50%, mentre ne basta poco per emulsionare e legare salse o zuppe. Una dritta furba ha a che fare con la preparazione dei dolci: la farina di soia è infatti in grado di aumentare il potere legante dei cibi. Perciò un uovo può essere sostituito, ad esempio, da un cucchiaio di farina di soia, e così anche il burro.


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